Una delle tragedie dell'economia globale è che molte attività economiche dannose non sono sostenute dalle scelte individuali, ma da interventi di mercato decisi da parte dei governi per proteggere ed espandere la quota di mercato di industrie e società favorite, a prescindere dai costi sociali e ambientali. Le agevolazioni fiscali e i sussidi da parte dei governi riducono i costi di produzione e i prezzi dei consumatori, aumentando così artificialmente il consumo. I sussidi ai combustibili fossili da soli sono stati valutati da una recente valutazione del FMI in circa 5 trilioni di dollari all'anno, mentre i sussidi per settori correlati ne aggiungono almeno un altro trilione.Tali sovvenzioni minano i fondamenti di un'economia efficiente, dove i prezzi dovrebbero riflettere non solo i costi interni di produzione di un bene o della fornitura di un servizio, ma anche tutti i costi esterni - come l'aumento della disoccupazione o il cambiamento climatico - che attualmente vengono scaricati sulla società. Una strategia graduale ma determinata verso una tariffazione completa dei costi sociali migliorerebbe drasticamente l'efficienza di mercato riducendo il consumo frivolo.Per es.,una tassa sul carbonio su tutte le industrie inquinanti con gas serra, stabilita a un credibile costo sociale del carbonio, abbinata alla rimozione dei sussidi, rallenterà il consumo di beni e servizi ad alta intensità di carbonio e genererà entrate necessarie per il finanziamento dell'adattamento al cambiamento climatico. Tuttavia,i prezzi di mercato da soli non sono sufficienti a risolvere l'intera dimensione della crisi climatico e della degradazione della natura. In particolare, la protezione di ciò che rimane del capitale naturale e il suo ripristino dovrebbero essere una strategia fondamentale dei programmi di sviluppo economico e di azione climatica a tutti i livelli governativi, per prevenire il collasso imminente degli ecosistemi e delle economie.